PIT ossia Piano indirizzo territoriale: è il piano di programmazione attraverso il quale la Regione Toscana stabilisce gli orientamenti per la pianificazione degli enti locali, le strategie per sviluppo territoriale dei sistemi metropolitani e delle città, dei sistemi locali e dei distretti produttivi, delle infrastrutture viarie principali, oltre alle azioni per la tutela e valorizzazione delle risorse essenziali. Ha valenza di piano paesaggistico (PPR), in adempienza al Codice dei beni culturali e del paesaggio.
PTC ossia Piano Territoriale di Coordinamento: è lo strumento di pianificazione provinciale con il quale la Provincia esercita il proprio ruolo di governo del territorio raccordandosi ed adeguandosi alle politiche territoriali della Regione e coordinando e indirizzando la pianificazione urbanistica a livello comunale e la pianificazione settoriale provinciale.
PSC ossia Piano strutturale comunale: è lo “strumento della pianificazione territoriale” di competenza comunale valido a tempo indeterminato, che si forma in piena coerenza con il P.I.T. della Regione, con il Piano Territoriale di Coordinamento (P.T.C.) della Provincia e con gli altri atti di governo del territorio, di competenza sovracomunale interessanti il territorio comunale.
POC ossia Piano Operativo Comunale: è la nuova denominazione introdotta dalla legge regionale Toscana n. 65/2014 per lo strumento recante la disciplina dell`attività urbanistica ed edilizia del territorio, in precedenza chiamato "Regolamento urbanistico" dalla L.R. 1/2005. Il Piano Operativo Comunale è lo strumento urbanistico che inpidua e disciplina gli interventi di tutela e valorizzazione, di organizzazione e trasformazione del territorio da realizzare nell`arco temporale di cinque anni. E` predisposto in modo conforme alle indicazioni previste nel Piano strutturale comunale e non può modificarne i contenuti. Lo strumento rappresenta il percorso per definire la programmazione e il coordinamento degli interventi di interesse generale, di iniziativa pubblica e privata, in materia di servizi, di attrezzature e spazi collettivi, di riqualificazione urbana o di nuovo impianto, l`inpiduazione di aree o opere che dovranno essere realizzate nel quadro della programmazione delle opere pubbliche.
VAS ossia Valutazione ambientale strategica: rappresenta un procedimento di analisi preventiva dell’impatto ambientale derivante dall’attuazione di piani e programmi ed ha la finalità di garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente nonché di contribuire all’integrazione di considerazioni ambientali all’atto dell’elaborazione, dell’adozione e approvazione di detti piani e programmi assicurando che siano coerenti e contribuiscano alle condizioni per uno sviluppo sostenibile.
UTOE ossia Unità territoriali organiche elementari: sono porzioni di territorio dove trovano determinazione le quantità insediative e infrastrutturali "sopportabili", assieme alle indicazioni delle azioni di tutela, recupero, riqualificazione e trasformazione che occorre attivare.
Riferimenti normativi leggi regionali
Con l’intervento della Legge Regionale del Governo del Territorio n. 65 del 10/11/2014, occorre procedere alla redazione del nuovo strumento della pianificazione urbanistica operativa che oggi si chiama Piano Operativo Comunale (POC), anch’esso adeguato alla disciplina Regionale del PIT/PPR.
Infine in data 27/3/2015 con DGR n° 37 la R.T. ha approvato il PIT/PPR che obbligava i comuni ad adeguare i propri Piani Strutturali secondo le indicazioni contenute nel PIT/PPR.
Descrizione sintetica del Procedimento Urbanistico
La Regione Toscana con la L.R. n. 65/2014 ha riordinato e aggiornato il proprio impalcato normativo e disciplinare sul governo del territorio. La nuova legge rappresenta il riferimento essenziale per tutti i processi della pianificazione urbanistica generale ed attuativa.
La L.R. n. 65/2014 ha trovato il suo fondamento nella rinnovata sensibilità del mondo culturale ed accademico verso la tutela dell’identità territoriale, del paesaggio e dei valori ambientali che contraddistinguono da sempre l’immagine della Toscana nel mondo.
I Comuni sono chiamati ad aggiornare i propri strumenti urbanistici alle disposizioni della L.R. n. 65/2014, in particolare per ciò che riguarda le strategie di trasformazione dei tessuti insediativi. Difatti la legge introduce il principio del contrasto al consumo di suolo dettando condizioni alle quali le politiche comunali si devono obbligatoriamente uniformare. In particolare viene prescritto, all’articolo 4, che le trasformazioni che comportano impegno di suolo non edificato a fini insediativi o infrastrutturali sono, di regola, ammesse all’interno del perimetro del territorio urbanizzato.
Dall’insieme dell’articolato normativo esce l’organizzazione della regola che guiderà anche il processo di aggiornamento del Piano Strutturale e di formazione del primo Piano Operativo del Comune di Gavorrano:
Il territorio urbanizzato è l’elemento territoriale di riferimento per l’organizzazione delle previsioni comunali di trasformazione. L’articolo 4 della L.R. n. 65/2014 lo definisce come costituito da:
La definitiva approvazione dell’atto urbanistico da parte del Comune comporterà gli effetti amministrativi e procedurali previsti dal PIT/PPR e dal “Codice del paesaggio”, per gli interventi di trasformazione ammessi dalla disciplina urbanistica sui beni paesaggistici, solo a seguito dell’avvenuto esito positivo della conferenza paesaggistica.
L’avvio del procedimento del Piano Operativo e della variante generale al Piano Strutturale sarà accompagnato anche dal contestuale avvio del processo di VAS secondo l’iter previsto dalle disposizioni regionali. Le questioni di merito sulle valutazioni ambientali degli strumenti urbanistici saranno trattate nel Documento preliminare redatto ai sensi dell’articolo 23 della L.R. n. 10/2010. In questa parte saranno esposti solo i principali contenuti delle norme regionali in materia di VAS entrate in vigore successivamente alla approvazione del PS e del RU vigenti del Comune di Gavorrano.
L’iter di formazione del Piano Operativo con contestuale variante generale al Piano Strutturale.
L’iter di formazione del Piano Operativo e della contestuale variante generale al Piano Strutturale è dettato dagli articoli 17, 18 e 19 della L.R. n. 65/2014. Il procedimento è costituito dai seguenti adempimenti tecnico-amministrativi.
Atto di avvio del procedimento urbanistico ai sensi dell’articolo 17 della L.R. n. 65/2014, di formazione del Piano Operativo e della contestuale variante generale al Piano Strutturale.
L’atto conterrà anche:
Trasmissione del documento di avvio del procedimento e del documento preliminare di VAS agli enti competenti, ai soggetti interessati ed ai soggetti competenti in materia ambientale per l’acquisizione degli eventuali contributi.
Svolgimento della conferenza di copianificazione ai sensi dell’articolo 25 della L.R. n. 65/2014 per i casi previsti da tale articolo riguardanti le proposte di previsioni urbanistiche con occupazione di territorio al di fuori del territorio urbanizzato.
Svolgimento del percorso partecipativo e della consultazione con la cittadinanza.
Atto di adozione del Piano Operativo e della contestuale variante generale al Piano Strutturale contenete anche:
Pubblicazione e deposito degli atti adottati con contestuale trasmissione agli enti coinvolti nel procedimento, ai soggetti interessati ed ai soggetti competenti in materia ambientale con il recepimento delle osservazioni.
Proposta di controdeduzione e di determinazione e di sulle osservazioni pervenute.
Svolgimento della conferenza paesaggistica ai sensi dell’articolo 31 della L.R. n. 65/2014 per le verifiche sulla conformazione degli atti adottati e della proposta di controdeduzione sulle osservazioni pervenute al PIT/ppr.
Atto di definitiva approvazione del Piano Operativo e della contestuale variante generale al Piano Strutturale con l’aggiornamento dei contenuti dello stesso a: