Alla presenza del Sindaco Andrea Biondi, degli studiosi Piero Simonetti e Mario Zannerini, del rappresentante l'Accademia degli Intronati di Siena Gianpiero Caglianone, del Professore di Glottologia e Linguistica all'Università Roma 2 Paolo Poccetti e della pronipote di Decimo Mori, Elisabetta Boeri Erba, si terrà una conferenza commemorativa il 10 luglio p.v. , alle ore 10.00, nella sala consiliare del Comune di Gavorrano.
Decimo Mori nasce a Giuncarico, in via dell'Incrociata, il 10 dicembre del 1877. Si trasferisce prima a Stazzema (Lu), dove si sposa con Gina Bertellotti, e poi a Firenze. Nel capoluogo toscano Decimo Mori si laurea in Lettere con una tesi sulla Pia dantesca, figura di cui approfondisce gli aspetti storici e quelli della tradizione leggendaria. Il Mori compie anche un corso universitario in Pedagogia ed inizia a scrivere libri per la gioventù in materie tecniche e di storia generale. Diventa insegnante e direttore scolastico. Nel 1907 pubblica con l'editore Bemporad e Figlio di Firenze il suo libro titolato La leggenda della Pia: osservazioni ed appunti, ove attribuisce al casato senese dei Malavolti la Pia che Dante Alighieri cita nel V canto del Purgatorio della Divina Commedia, ai vv. 130-136. La sua intuizione viene poi ripresa più autorevolmente nel 1939 dal direttore dell'Archivio di Stato e storico senese Alessandro Lisini nel libro La Pia dantesca, scritto insieme a Giulio Bianchi Bandinelli e divenuto poi il testo guida per molti studiosi della figura di Pia.
Oggi, in concomitanza con il VII centenario della morte di Dante, tale attribuzione della Pia ai Malavolti (figlia di Ranuccio di Filippo Malavolti da Siena) apparre ormai definitivamente consolidata anche nel mondo dei ricercatori storici. Molti i convegni accademici e le iniziative collaterali, specie in Maremma, nelle quali questo aspetto si sta definendo, in ossequio alla documentazione storica esistente al momento.
Il Comune di Gavorrano intende quindi omaggiare, nell'ambito delle celebrazioni del VII centenario della morte di Dante, il concittadino Decimo Mori, quale primo studioso in assoluto ad aver sostenuto l'appartenenza della Pia, evocata dal Sommo Poeta, al nobil casato senese dei Malavolti e non dei Tolomei, come invece la tradizione leggendaria riteneva da secoli.