Si è appena conclusa la terza campagna di scavi archeologici nella zona di Santa Teresa nel Comune di Gavorrano e, dopo un lavoro molto impegnativo, si parla di risultati davvero importanti. E’ stato lo stesso professor Luigi Donati, etruscologo del Dipartimento di Scienze dell’Antichità “Giorgio Pasquali” dell’Università degli Studi di Firenze, che in un’apposita Conferenza Stampa indetta dal Comune ed alla presenza del Sindaco Alessandro Fabbrizzi, ha illustrato gli ultimi rinvenimenti che fanno di quella zona un sito archeologico di grande interesse.
Già le precedenti campagne, come quest’ultima finanziate dal Comune di Gavorrano e condotte in collaborazione con l’Ateneo Fiorentino sotto la direzione del professor Donati, avevano riportato alla luce una piccola necropoli etrusca, con quattro tombe a fossa risalenti fra la seconda metà del VII secolo v e la prima metà del VI a.C.
Adesso è stata ritrovata una quinta tomba, un tumulo a circolo molto grande, 16 metri di diametro : era dall’epoca di Isidoro Falchi, l’archeologo che alla fine dell’800 portò alla luce le tombe etrusche di Vetulonia, che non se ne trovava una di queste dimensioni. E’ stata denominata dagli archeologi “circolo delle anatrelle” perché al suo interno sono state rinvenute, insieme ai frammenti di circa una trentina di vasi con fattura in ceramica etrusco-corinzia assai pregevole, sei piccole anatre in bucchero che probabilmente erano manici reggivaso. Varie strutture sepolcrali a fossa in disposizione allineata sono ricompresse nel circolo. Alcune di esse erano già state violate (probabilmente con scavi clandestini nel ‘700) ed una invece era fortunatamente ancora integra e con i suoi sigilli in pietra .
Queste tombe, che abbracciano un arco temporale di circa cento anni in sequenza ininterrotta, erano probabilmente a servizio di un piccolo insediamento abitativo di un nucleo familiare ricco, di rango: le stesse dimensioni della tomba lo testimoniano.
Dicono il professor Donati ed i suoi studenti , che siamo nel periodo di massimo splendore di Vetulonia e tutto fa pensare che questa famiglia avesse un’organizzazione economica a questa sussidiaria, poiché basata non solo sull’agricoltura ma anche sulla metallurgia. E il ferro nella civiltà etrusca era molto più pregiato del bronzo.
Ad avvalorare questa ipotesi è il fatto che sono state ritrovate scorie ferrose, che il bosco è qui ricco di erica arborea i cui ciocchi avevano grosso valore energetico per i forni fusori, e che il sito è molto vicino all’antico villaggio etrusco dell’Accesa ed alle sue miniere di ferro. A pochi metri dalla piccola necropoli di Santa Teresa sono state trovate tracce evidenti dell’insediamento abitativo e lavorativo, solo che i massicci lavori agricoli effettuati negli anni ’60 e ’70 hanno in pratica cancellato ogni più consistente reperto di abitazione che poteva esserci.
E’ una delle nuove frontiere dell’archeologia sostiene Donati : ”conoscere piccoli insediamenti a carattere rurale sparsi sul territorio, siti dell’Etruria con funzione compendiarla rispetto ai grossi centri e qui a Santa Teresa siamo per l`appunto periferia rispetto alla potente Vetulonia”.
I materiali ritrovati ridotti in pezzi piccolissimi saranno oggetto di un lavoro delicato di pulizia, restauro e catalogazione presso l’Università di Firenze.
Inoltre due studentesse che hanno preso parte alla campagna di scavo, Marcella Boglione Laura Collorafi , ci hanno comunicato che discuteranno una tesi di laurea sugli Etruschi nel Comune di Gavorrano.
Il Sindaco Fabbrizzi si è dichiarato molto soddisfatto del lavoro svolto e ricorda come l’Amministrazione Comunale ha accolto alcuni anni fa la proposta del prof. Donati (profondamente convinto delle potenzialità di questa zona) investendo risorse economiche per gli scavi, nell’ottica di una globale politica di valorizzazione del patrimonio del territorio e delle sue emergenze : <<Oggi i risultati confermano che l’obiettivo è giusto poiché stanno arrivando risultati eccellenti. Nell’ambito dello stretto rapporto che ci lega all’Università di Firenze studieremo insieme percorsi per la valorizzazione del luogo e la collocazione dei reperti in idonea struttura per la loro fruizione pubblica.>>
Gemma Lonzi - Ufficio Stampa del Comune di Gavorrano