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Sabato, 02 Aprile 2005 02:00

replica del Sindaco all`interrogazione del Consigliere di minoranza Piero Simonetti

timori sul possibile collegamento tra il recente allagamento delle miniere e le scosse verificatesi tra il 24 e il 28 nel Comune di Gavorrano
<< In riposta alla sua interrogazione, datata 29/03/2005, Le fornisco le seguenti informazioni che fanno riferimento a quanto comunicato dal Sistema Provinciale della Protezione Civile e dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) che ha il compito istituzionale di registrare e controllare l’attività sismica e vulcanologica dell’Italia.
 
L’INGV ha registrato cinque scosse nel territorio, con epicentro  riconducibile al Comune di Gavorrano:
  • Giov 24/03/2005     ore 17,55  magnitudo 2,2
  • Giov 24/03/2005     ore 18,34  magnitudo 2,2
  • Giov 24/03/2005      ore 18,45  magnitudo 2,2
  • Ven 25/03/2005      ore 13,15 magnitudo 2,4
  • Lun. 28/03/2005      ore 12,06 magnitudo 2,4
 
In particolare, (pur con le necessarie approssimazioni) sono state fornite le localizzazioni degli epicentri dei terremoti del 25 marzo (Potassa) e 28 marzo (Poggio alle Marruche).
Le scosse sono state avvertite anche dalla popolazione dislocata nei Comuni circostanti.
Quella del giorno 25 è stata avvertita ancor di più per la sua non eccessiva profondità, infatti è avvenuta a non più di 5 km dalla crosta terrestre.
 
L’ufficio provinciale di protezione civile si è raccordato con tutte le altre componenti del sistema di protezione civile; dopo consulti con il sottoscritto, con la Prefettura ed i Vigili del Fuoco,  è stato constatato solo un leggero spavento della popolazione ma nessun danno alle persone o cose.
Per quanto attiene alla classificazione sismica, ricordo che con l’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri del 30/03/2003 n. 3274 tutto il territorio nazionale è stato classificato sismico. La Regione Toscana, con delibera n. 604 del 16/06/2003, ha preso atto dell’elenco dei Comuni classificati sismici del proprio territorio.
La classificazione sismica suddivide i comuni in quattro zone a seconda della pericolosità: Zona 1, Zona 2, Zona 3, Zona 4.  
La Zona 1 è quella maggiormente pericolosa, la Zona 4 è quella di minor pericolosità.
Il nostro territorio comunale è classificato nella zona di pericolosità sismica 4, cioè quella più bassa.
 
Fatte queste premesse rispetto ai quesiti posti su quanto accaduto, voglio precisare quanto segue:
 
  1. Non  c’è nessun recente allagamento delle gallerie della miniera di Gavorrano. Il livello delle acque in miniera è mantenuto costantemente a -140 metri sotto il livello del mare da oltre 7 anni, attraverso il pompaggio continuo delle acque. Nel “Convegno sulla messa in sicurezza della miniera”, organizzato la scorsa settimana, è stato ben spiegato che l’innalzamento della falda, che inizierà nelle prossime settimane, avverrà molto lentamente e con un continuo monitoraggio della situazione attraverso i pozzi profondi che si stanno completando nella zona di Bagno. In questi anni nessun fenomeno di crollo è stato mai rilevato, pertanto non sussiste alcuna relazione tra eventi sismici e acqua della miniera.
  2.  I fenomeni di lento e progressivo abbassamento del terreno (subsidenze) si possono  verificare nelle aree interessate da coltivazioni minerarie quando avvengono cedimenti delle gallerie. Nel nostro territorio il fenomeno più evidente si registra su Monte Calvo dove si sommano cause strutturali di tipo geologico e cause umane (gallerie più superficiali).
  3. La crosta terrestre (l’involucro esterno della terra) ha uno spessore di circa 35 km.  I lavori di recupero dei siti minerari di Ravi e Gavorrano sono consistiti in operazioni di restauro di manufatti (castelli minerari, laverie, allestimenti museali nella ex polveriera), in realizzazione di piccole strutture (centro accoglienza) , in sistemazione di aree esterne (parcheggi, percorsi pedonali).   Non riesco ad immaginare quale  turbamento alla crosta terrestre possano aver provocato i lavori di cui sopra. 
  4. Il sottoscritto è stato in costante contatto con la Protezione Civile di Grosseto fin dalle scosse di giovedì pomeriggio.  Inoltre sono stati richiesti all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia le informazioni ed i dati in loro possesso, al fine di avere a disposizione tutti gli elementi di carattere scientifico e tecnico sul fenomeno.
 
Voglio pertanto tranquillizzare tutta la nostra popolazione rispetto ad un fenomeno che ha indubbiamente provocato un certo allarme. Essere in una zona sismicamente non pericolosa non significa che non possano succedere in assoluto lievi scosse di terremoto come quelle che si sono registrate nei giorni scorsi. 
L’importante è ragionare di questi temi così delicati sui dati e sulle informazioni che gli enti preposti al controllo forniscono e non su ipotesi più o meno fantasiose. >>
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