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Lunedì, 04 Settembre 2006 02:00

I vincitori del Premio Letterario Santa BarbaraI vincitori del Premio Letterario Santa Barbara

COMUNICATO STAMPA del 4 settembre 2006 : I vincitori del Premio Letterario Santa Barbara 2006  
 
Il 2 settembre al Teatro delle Rocce di Gavorrano, in una serata densa di emozioni e di suggestioni che ha  visto una magistrale recitazione di Pamela Villoresi, Daniela Raimondi di Londra (dove vive e lavora da venticinque anni), si è aggiudicata con il racconto “Nel buio” il primo premio del concorso letterario Santa Barbara 2006.
E così, il Premio acquista una valenza internazionale e si consolida nel patrimonio dei concorsi letterari, con grande soddisfazione del Comitato di Gestione del Parco Tecnologico ed Archeologico delle Colline Metallifere Grossetane che ne è l’ organizzatore
 
Questi i PREMIATI
 
Daniela Raimondi “Nel buio”, Londra / 1° CLASSIFICATO
Il racconto narra di una vicenda realmente vissuta, un disastro minerario fra i più gravi della storia avvenuto a Cherry, nell’Illinois, nel novembre 1906. Nell’incidente perirono quasi 300 minatori. Venti di essi riuscirono a salvarsi murandosi vivi a oltre 100 metri di profondità per evitare i gas tossici provocati dall’incendio. Fra questi, sei erano italiani…
 
Miria Magnolfi “A Giotto, Pozzo Camorra-Ribolla”, Follonica / 2° CLASSIFICATO
     Una lettera d’amore che una giovane e semplice donna appena trentenne scrive al suo grande     amore, deceduto l’anno prima nella tragedia di Ribolla. Attraverso i ricordi e il racconto di quei 12 mesi trascorsi da sola con i suoi 4 figli, si rievocano i tempi e i luoghi di una struggente passione che la morte non potrà mai cancellare…
 
Luca Arnaudo “Gallerie d’arte”, Roma / 3° CLASSIFICATO
L’originale racconto di un artificiere minerario attraverso cui l’arte, la natura e il lavoro in miniera si combinano in un’opera sorprendente, realizzata nelle profondità di una galleria abbandonata…
 
 
I SEGNALATI DALLA GIURIA
 
 
Alessandro Bardi “Solo una storia”, Prato
Saverio, vecchio minatore, passeggia per il bosco in attesa di entrare a visitare il museo del Parco di Gavorrano, ripercorrendo mentalmente gli episodi che hanno segnato la sua vita…
 
Claudia Chiti “Barbara”, Massa Marittima
La miniera vista con gli occhi di una ragazza tredicenne, nata e cresciuta in un piccolo villaggio minerario…
 
Diego Collaveri “La stella nel pozzo”, Livorno
La tragedia di Ribolla del 4 maggio 1954 vista dagli occhi di una vittima. Per non dimenticare!
 
Giovanni DelvòDoc Jim”, Volterra
Siamo nei dintorni della miniera dismessa di Montebamboli… L’avventura (con risvolti sorprendenti) di due amici appassionati nella ricerca di vecchi edifici che abbiano una storia.
 
 
Franco Fedeli “Almanacco sportivo del ‘54”, Massa Marittima
Anno 1954: Fausto Coppi perde, a sorpresa, il Giro d’Italia: storia di una piccola, grande delusione sportiva a ridosso della tragedia mineraria di Ribolla
 
Arrigo Filippi “Il cielo sotto i piedi”, Bergamo
Una vita trascorsa in miniera: memorie narrate in prima persona…
 
Vincenzo Gallico “Basta scavare”, Gottingen (Germania)
Un medico ricorda gli ultimi giorni di vita di sua madre, mentre contemporaneamente va alla ricerca della memoria del padre – di cui ha solo una foto – fra le immagini del museo del Parco minerario di Gavorrano. Ma, vagando smarrito tra queste stanze, incontrerà una sorpresa: in carne ed ossa…
 
Ivano Mugnaini, “Il rovescio del sogno”, Lucca
L’orgoglio per il proprio passato, il sogno per un avvenire migliore, le radici della propria terra: il recupero della memoria storica di un gruppo di minatori. Sullo sfondo, il dramma il Marcinelle…
 
Cinzia Murolo “L’inglese”, Piombino
1900: la Etruscan Copper Estate Mines di Londra ottiene la concessione per lo sfruttamento delle miniere di Campiglia. Speculazioni, errori, fallimento che fece epoca. Una giovane inglese torna quasi un secolo dopo sulle tracce del bisnonno geologo. Nelle pagine di un diario segreto, le trame all’ombra delle prime lotte sindacali: una storia d’amore e di lealtà…
 
Silvano Polvani “La notte di S. Barbara”, Follonica
Gavorrano, 1951: Elia è il protagonista di questo racconto sui valori del lavoro, la solidarietà, l’amicizia, la Giustizia. Nomi di fantasia: ma una storia vera!
 
Michela Radi “Numero di matricola: 3000 e passa”, Campiglia Marittima
I 40 anni di miniera del Sig. Rinaldo Rinaldi, classe 1924.
 
Antonino Silvestri “L’uva rossa”, Napoli
La miniera, il paese, la famiglia: il ricordo di una bambina diventata troppo presto donna. Un viaggio acre e dolce allo stesso tempo: troppo reale per essere solo un sogno…
 
 
LE MOTIVAZIONI DELLA GIURIA
 
1° classificato
Nel buio
Il racconto trae origine da uno più drammatici incidenti della storia mineraria internazionale, avvenuto a Cherry, nell’Illinois, il 13 novembre 1909, nel quale persero la vita 259 minatori dei quali ben 44 provenienti da varie località dell’Emilia Romagna. Nella miniera lavorava anche Antenore Quartaroli, protagonista del racconto, che diede conto della sua terribile esperienza in un volumetto, dal titolo “Grande disastro”, recentemente ristampato.
Il racconto premiato rievoca con stile sobrio, asciutto, a tratti quasi giornalistico la tragedia sotterranea consumatasi in quei giorni, con uno stile caratterizzato da grande intensità espressiva. Stile che riesce a mettere in rilievo le dolorose costanti di ogni disastro minerario: la concitazione dei soccorsi, l’ansia e lo smarrimento dei familiari, la disperazione e la speranza dei sepolti vivi.
 
 
2° classificato
A Giotto – Pozzo Camorra – Ribolla
Una dolorosa e straziante dichiarazione d’amore: questo il senso complessivo del racconto “ A Giotto – Pozzo Camorra – Ribolla”, il cui destinatario è, appunto, Giotto Campanelli, minatore di Roccatederighi che purtoppo perse realmente la vita nella sciagura di Ribolla del 4 maggio 1954.
Dolore e strazio, quelli che connotano il racconto, che a tratti si addolciscono in nostalgico rimpianto, che si intreccia alla vicende, alle sensazioni, al calore della vita che, nonostante tutto, continua ad andare avanti. Il testo, oltreché per l’intensità espressiva, si segnala inoltre per il riuscito tentativo di recuperare, con la scrittura, il suono vivo della lingua parlata, quella lingua del cuore e dei sentimenti indispensabile per confrontarsi in modo autentico con il dolore.
 
3° classificato
Gallerie d’arte
Alfredo, artificiere o meglio come lui preferisce “artiere” è il protagonista di questo racconto, in cui si intrecciano in maniera originale e brillante notazioni di natura tecnica con altre di natura estetica, di non facile coniugazione stilistica ed espressiva. Alfredo, infatti, unisce ad una sicura competenza sulle delicatissime procedure di utilizzo degli esplosivi una inaspettata vocazione estetica, che lo conduce, nella parte finale del testo, ad immaginare e creare una “immensa rosa sotterranea”, il cui stelo è costituito da una galleria, da cui si diramano poi, scavati nella terra, le foglie, i petali ed il bocciolo, intagliato con delle “mine di cuore”. Una operazione con cui il protagonista vuol lasciare traccia, nelle viscere dure della terra, di ciò che a lui piace: una bellissima rosa.
 
 
Gemma Lonzi - Ufficio Stampa del Comune di Gavorrano
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