Il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche, che avanzavano verso ovest, giunsero ad Auschwitz ed entrarono nel campo di concentramento trovando oltre 7.000 prigionieri ancora in vita, ma allo stremo delle forze.
Auschwitz e la giornata del 27 gennaio sono diventati il simbolo dell'olocausto, un evento che ha travolto e sterminato ebrei, rom, omosessuali, disabili fisici e mentali.
L'olocausto è una aberrazione che ci obbliga alla memoria e a una riflessione su come tutto questo possa essere accaduto. Il giorno della Memoria, quindi, non è soltanto una ricorrenza, ma è un monito preciso ad una costante e continua vigilanza, al ricordo di un orrore, alla speranza di una civiltà degna di questo nome.
Voglio concludere con i versi di Auschwitz di Francesco Guccini: "Ancora tuona il cannone, ancora non è contento di sangue la belva umana e ancora ci porta il vento e ancora ci porta il vento... Io chiedo quando sarà che l' uomo potrà imparare a vivere senza ammazzare e il vento si poserà e il vento si poserà..."
Il Sindaco
Stefania Ulivieri